Chi Sono

Le mie credenziali e i miei perchè

Fabio Anselmi

Ho lavorato per 21 anni in una delle più grandi banche italiane.

Mi sono trovato nel momento giusto e in una situazione particolarmente favorevole per assistere e partecipare dalla fase iniziale alla transizione dei servizi e alla trasformazione di impresa verso il mondo digitale.

Quando sono entrato in banca, nel 1986, l’automazione dei processi era agli esordi e le informazioni viaggiavano fisicamente, riportate quasi esclusivamente a mano.

Come unico supporto disponibile, la carta si autoalimentava in quantità industriale, con aspetti di catalogazione, ricerca e conservazione che oggi fortunatamente possono essere gestiti in modo esponenzialmente più veloce, pratico e sicuro, per effetto del cambio totale di paradigma tecnologico.

Tra il 1988 e il 1991 ho fatto parte di una task force della direzione centrale di Milano impiegata per la prima grande operazione di gestione informatizzata dei sistemi dipartimentali della rete delle filiali italiana.

E’ in questo periodo che ho iniziato ad appassionarmi di innovazione e di tecnologia.

Nel 1992 ho comprato il mio primo personal computer quando, per la maggior parte della gente, questo strumento veniva considerato un bussolotto costoso, ingombrante e fondamentalmente superfluo.

Fabio Anselmi chi sono

Internet sarebbe arrivato nelle case poco dopo e ho quindi aggiunto al mio PC un modem analogico 56K, iniziando le mie prime navigazioni a consumo con Netscape Navigator, ben prima dell’arrivo di Google con la sua piattaforma integrata.

Dentro la banca ho seguito un percorso di carriera ben articolato, focalizzato sui servizi per i privati e per le aziende, che mi ha permesso di diventare quadro direttivo per la gestione delle attività di sportello, con funzioni di responsabile del servizio clienti.

Questa parte della mia esperienza professionale mi aiuta oggi ad avere un quadro molto preciso di questo mercato, della sua evoluzione e di tutte le sue implicazioni per le necessità di consumatori e imprenditori.

Allo stesso tempo continuo a seguire i trend della transizione digitale e i principali eventi macroeconomici: sono necessità professionali ma anche l’unico modo per cercare di intuire cosa succederà concretamente alla nostra vita di tutti i giorni in questi tempi di cambiamento iperveloce.

La mia storia personale e la mia provenienza culturale mi fanno considerare l’umanesimo la cultura primaria per la promozione dell’individuo, ponendomi i giusti interrogativi quando opero nel mondo complesso dei servizi bancari e finanziari rivolti al pubblico.

Questo aspetto incide in massima parte nel mio lavoro di tutti i giorni.

Oggi sono consulente finanziario, un professionista autonomo che si avvale dei servizi di una delle banche digitali italiane più promettenti in termini di evoluzione del modello di servizio, quello dell’architettura cosiddetta “aperta”.

Per poter esercitare la mia professione è necessario ottenere l’iscrizione all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari, al quale si ha accesso sostenendo un esame tecnico che statisticamente viene superato dal 40% circa dei partecipanti.

Sono iscritto al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi (RUI).

Entrambe queste abilitazioni permangono anno per anno esclusivamente a due condizioni:

  • portare a termine con successo accurati percorsi di formazione obbligatori (65 ore certificate nel 2020)
  • mantenere il requisito dell’onorabilità (il professionista scorretto può venire radiato dall’Albo Unico e quindi inibito dallo svolgere questa attività)

Le conoscenze necessarie in questa professione sono oggettivamente importanti e complesse. Si tratta di possedere e mantenere la visione integrata degli elementi chiave:

  • le regole (leggi, norme di riferimento, protocolli)
  • i prodotti e servizi (l’universo dei tipi di contratto sottoscrivibili dai consumatori)
  • gli strumenti (tecnici e tecnologici)

Tra gli attuali circa 33.000 consulenti finanziari in attività effettiva in Italia (dato 2020), solo una minima parte ha alle spalle una esperienza professionale bancaria e ancora meno una approfondita conoscenza del mercato dei servizi alle imprese.

Tutto questo fa di me uno specialista dei servizi bancari e finanziari e un “esperto” in banca digitale?

La risposta è nel lavoro che svolgo tutti i giorni, parte del quale – non poca – viene assorbito da studio, letture e attività di documentazione.


Che cosa mancava al mio percorso prima di pubblicare GuidaBancaDigitale?

In tempi recenti i movimenti di opinione, la cultura di impresa e i mezzi di informazione hanno messo al centro dei dibattiti e delle riflessioni pubbliche il tema della sostenibilità, che finalmente trova spazio in iniziative concrete da parte delle persone e delle imprese e in scelte politiche destinate a correggere gli errori commessi nel passato e a programmare la salvaguardia delle risorse per chi verrà dopo.

Sviluppo sostenibile

Il tipo di cambiamento in senso globale che ognuno di noi desidera, passa dal comportamento individuale e dal condividere alcuni valori, universali e fondanti.

I servizi bancari e finanziari, la tecnologia e relazioni umane sono il contesto nel quale trascorro, da tanto tempo, la maggior parte della mia giornata ed è in questo contesto che posso partecipare, individualmente e concretamente, a questo processo di cambiamento: con la mia sensibilità e con il mio senso critico.

GuidaBancaDigitale è il mio personale contributo pubblico in questa direzione, un supporto rivolto esclusivamente alle persone, in un ambito che riguarda una parte dei servizi essenziali necessari ai consumatori.

Le mie conoscenze e quello che posso dare alle persone che richiedono il mio supporto e la mia consulenza sono risorse costantemente “in progress”.








Fabio Anselmi
Consulente Finanziario abilitato all’Offerta Fuori Sede
Albo unico dei consulenti finanziari tenuto dall’Organismo di Vigilanza OCF n. 659 del 30/04/2015
Registro Unico Intermediari Assicurativi (RUI) n. E0000605167