Tag Archivio per: internet banking

Articoli

Trasformazione e transizione digitale non sono certamente concetti astratti e anzi sono fenomeni che stanno dettando il nostro presente e il nostro futuro di cittadini e di consumatori.

Il connotato di questa vera è propria rivoluzione sociale è la velocità del cambiamento, abilitato da velocità computazionali sempre più grandi, dalla possibilità di processare enormi quantità di informazioni e dal web che consente il loro immediato trasferimento, ovunque.

La maggior parte delle persone non si è ancora resa conto del significato di tutto questo e tantomeno del tipo di impatto che questa trasformazione avrà nelle nostre vite in tempi molto ravvicinati.

Cosa sta già succedendo? L’accesso a molti servizi pubblici e privati è stato convertito in modalità digitale, in alcuni casi con il mantenimento dell’accesso tradizionale (sportello, telefono), in molti altri in modo definitivo.

Per questo motivo diventa prioritario che ogni individuo inizi a disegnare il proprio profilo tecnologico, utile ad amministrare tutte le necessità legate a questa nuova dimensione della vita privata e sociale.

Ciò che dovremo imparare a gestire con solidità e sicurezza sono sicuramente i nostri documenti e la nostra comunicazione mentre, per quanto riguarda la gestione delle nostre necessità di tipo economico-finanziario, la banca digitale è la soluzione specifica a patto, ancora una volta, di saperla usare e di conoscerne le funzionalità.

In sostanza ognuno di noi, in qualità di cittadino e di consumatore, potrà dialogare digitalmente con la società e con le Istituzioni diventando a propria volta un piccolo HUB tecnologico, una mini organizzazione dotata di strumenti specifici, alcuni dei quali sono già in nostro possesso: SPID, CIE (carta di identità elettonica) tessera sanitaria con tecnologia NFC ecc.

Ciò che sta succedendo a livello politico e socio-economico sembra confermare questa lettura.

Il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – contiene il poderoso piano di investimenti che verrà lanciato già nelle prossime settimane con i fondi in arrivo dal Recovery Fund.

Quasi il 30% di questi fondi riguarda espressamente iniziative e riforme per la digitalizzazione e l’innovazione nel Paese e sarà distribuito nell’arco di 5 anni, fino al 2026: un tempo davvero breve.

Il 13 luglio 2021 l’Ecofin ne ha deliberato per l’Italia una prima tranche di 24,9 miliardi e una cifra simile è previsto sarà consegnata entro la fine dell’anno: sarà importante seguire il percorso dei progetti nazionali per le ricadute certe che avranno sulla nostra vita di tutti i giorni.

Sarà il nostro grado di competenza digitale a permetterci di cogliere tutte le opportunità legate a questa svolta, permessa prioritariamente al nostro Paese.

I servizi bancari coprono una parte fondamentale delle nostre necessità personali, certamente la più delicata. La versione on line di questi servizi costituisce la gestione economica nel nostro personale HUB tecnologico.

L’IBAN del conto corrente è un elemento indispensabile come il documento di identità personale e la tessera sanitaria. Si comunica per ricevere gli accrediti.

Attraverso il conto corrente on line abbiamo a disposizione in modo pratico e sicuro tutte le tipologie di pagamento che ci possono venire richieste:

Il conto corrente ci permette di far transitare le operazioni di pagamento effettuate con le “plastic card”: carta bancomat, carta di credito, carte prepagate ecc.

Ci consente inoltre di usufruire di servizi accessori particolarmente comodi come Telepass.

Con la banca digitale monitoriamo in tempo reale delle nostre finanze, un controllo puntuale e totale che in assenza di tecnologia non sarebbe possibile ottenere.

La banca digitale ci offre spazi di libertà e di autonomia perfetti nell’ambito della transizione tecnologica che stiamo vivendo.

Qual è tuttavia la principale regola da osservare per il mantenimento di questa libertà e di questa autonomia?

Ciò a cui non dobbiamo rinunciare è l’aggiornamento costante delle informazioni.

E’ infatti indispensabile seguire l’evoluzione dei servizi digitali che, per loro natura, vengono costantemente implementati in funzione di nuove normative e dell’evoluzione della tecnologia.

L’alternativa è delegare qualcuno che lo faccia per noi.

PERCHE’ TE NE DEVE IMPORTARE?

Nel breve termine aumenterà in modo veloce e progressivo il bisogno di accedere ai servizi essenziali in modalità digitale.

Secondo l’ultimo rapporto diffuso dal gruppo svizzero di software per le banche Temenos, il 65% del campione di alti dirigenti bancari interpellati nel mondo ha dichiarato di ritenere che le filiali saranno destinate inesorabilmente a chiudere i battenti entro 5 anni.

Per il mercato italiano questa previsione sembra molto azzardata. Tuttavia il trend è già in atto e, per quanto il Paese sia in ritardo rispetto alle dinamiche di altre aree, non c’è ombra di dubbio che i tempi delle trasformazioni sociali sono oggi molto più veloci e intensi che in passato.

Aspettare gli eventi non è una buona strategia.




La necessità di imparare ad usare i servizi digitali è ormai un fatto chiaro a tutti.

Ancora una volta serve sottolineare che la transizione digitale sta modificando in positivo le abitudini e i comportamenti delle persone, semplificando in modo radicale molte attività che richiedevano spostamenti, attese, moduli da compilare a mano, tempo dedicato e tutti i costi collegati.

La Pubblica Amministrazione ha già intrapreso da tempo il proprio percorso in questa direzione e il PNNR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pone al primo posto proprio la necessità di dare un impulso decisivo agli aspetti dell’innovazione connessi con la trasformazione digitale del Paese.

Il fisco, la sanità e la previdenza pubblica sono esempi di servizi essenziali raggiungibili tramite portali web dedicati e molte prestazioni dei rispettivi Enti non sono già più accessibili se non nella modalità digitale.

I servizi bancari sono una diversa ma non meno importante tipologia di servizi essenziali.

E’ evidente che non ha davvero più senso far pagare una bolletta o far eseguire un bonifico all’impiegato della filiale, perché gli svantaggi della “modalità tradizionale” superano ormai di gran lunga quelli della “modalità digitale”.

Se ti presenti personalmente allo sportello, avrai probabilmente dovuto prima affrontare il traffico cittadino e pagato il parchimetro per un posto auto, in genere complicato da trovare.

Dopo aver fatto la fila, probabilmente davanti ad un singolo sportello di cassa aperto, avrai pagato certamente una commissione salata. In sostanza avrai consumato tempo prezioso per dedicarlo ad una questione pratica risolvibile in pochi minuti con un sistema alternativo, caratterizzato da costi ben più lievi o addirittura inesistenti.

La banca oggi consente l’accesso allo sportello per coloro che non hanno dimestichezza o non vogliono servirsi della modalità on line ma oggi questa può essere considerata l’opzione concessa ad una fascia sempre più limitata di clientela.

Se Pubblica Amministrazione e banche ti stanno “consigliando convintamente” di diventare utente digitale, allora è il caso di iniziare a capire quali sono attrezzatura e prassi corrette per consentirti di affrontare senza inconvenienti questo cambio di paradigma.

Il rischio è quello di diventare semplici “turisti fai da te” dell’internet banking, senza sfruttarne appieno tutte le potenzialità e i vantaggi.

In principio va considerato che le banche sostanzialmente si limitano a consegnare ai propri clienti le chiavi di acceso digitali al conto corrente abilitando tecnicamente il servizio.

Non si occupano a sufficienza, come evidentemente dovrebbero, di aiutarli ad esplorare e capire questo nuovo ecosistema e di metterli nelle condizioni ideali per dominarlo.

Si tratta a tutti gli effetti di riconfigurare in modo accurato e consapevole la propria organizzazione individuale perché la gestione informatica dei dati, delle attività già trasferite sul web e di quelle che lo saranno in futuro, richiede l’uso di una dotazione tecnologica non così scontato come tanti credono: vediamo quale.

Benchè lo smartphone abbia ormai conquistato il trono tra gli strumenti tecnologici individuali, il supporto più trascurato ma più importante per l’utilizzo dei servizi on line, a maggior ragione quelli delle banche, è senz’altro il personal computer.

Il PC dovrebbe essere ormai diventato l’elettrodomestico principale nelle case dei cittadini, abbinato ad una connessione internet sufficientemente performante.

Il fatto che così non sia, spiega almeno in parte il dato ben rappresentato dalle statistiche europee pubblicate nel rapporto DESI (Digital Economy and Society Index), che vedono l’Italia costantemente agli ultimi posti per competenza digitale media della popolazione.

Va considerato che le transazioni, la lettura delle comunicazioni importanti, la consultazione dei documenti digitali e la loro conservazione e archiviazione sono tutte attività da ingaggiare con attenzione e con metodo.

E’ senz’altro opportuno poter disporre di uno schermo adeguato e di uno spazio virtuale privato da utilizzare per conservare tutti i documenti ora elettronici che una volta mettevamo nelle cartelline e nei cassetti.

Smartphone e tablet non hanno queste caratteristiche.

Atti, certificati, bollette, estratti conto, ricevute di pagamento e comunicazioni importanti devono essere oggi scaricati, salvati e conservati con buone prassi di gestione documentale e di “igiene digitale” che vengono quasi sempre trascurate.

Considera che una parte sempre più importante e consistente dei tuoi documenti personali è stata e sarà sempre più dematerializzata.

Devi porti il problema non solo di riporla tutta in un luogo riservato come ad esempio il disco fisso del tuo Pc, ma anche di effettuare periodicamente una copia di sicurezza dei tuoi archivi in caso di guasti, cancellazioni accidentali o altri rischi di perdita dei dati.

E’ opportuno che il salvataggio periodico e la copia di sicurezza dei dati personali vengano eseguiti su memorie locali e non su archivi in cloud, in quanto si tratterebbe di informazioni sensibili consegnate ad un provider, ossia ad un soggetto terzo, in un luogo (datacenter) che potrebbe diventare per un qualsiasi motivo definitivamente irraggiungibile.

Solo un personal computer e le attività di manutenzione che organizzi sotto il tuo completo controllo, ti consentono di raggiungere l’efficienza e la sicurezza di cui hai bisogno.

La banca on line accessibile da smartphone o tablet installando una APP, è invece particolarmente comoda e funzionale in mobilità, perché ad esempio puoi consultare in tempo reale conto, carta di credito e investimenti.

Dal telefonino puoi certamente effettuare un pagamento o liquidare un titolo in borsa quando sussiste una esigenza immediata.

Tuttavia il rischio di sbagliare digitazione o subire pericolose distrazioni operando con le cifre, consiglierebbe l’uso di un PC e la tranquillità di un ambiente protetto ogniqualvolta è in gioco il trasferimento di denaro.

Per quanto possa a questo punto sembrare il contrario, la buona notizia è che la dotazione indispensabile per avere il controllo totale della propria attività digitale, anche bancaria, passa per una serie di strumenti, prodotti e servizi generalmente a buon mercato o addirittura gratuiti.

Oggi un conto corrente on line completo, con bancomat e carta di credito, ha un costo mensile inferiore alla tariffa base di un qualsiasi provider di contenuti di intrattenimento come Netflix, Disney Plus, Sky o Dazn: piattaforme meno essenziali e delicate se confrontate a quella di un servizio bancario on line con cui viceversa puoi gestire in totale sicurezza il tuo denaro.

Un PC idoneo per la tua attività digitale può essere il portatile ricondizionato acquistabile senza grandi esborsi nei negozi specializzati presenti pressochè ovunque e presso i quali puoi ricevere assistenza tecnica e manutentiva quando necessario.

Smartphone (tablet), SIM voce, connessioni internet e posta elettronica fanno ormai già parte nativamente della dotazione sociale di ognuno e quindi di fatto non rappresentano una voce di costo specifica.

Ciò significa che non esiste una sostanziale barriera economica ad accogliere la trasformazione digitale, quanto la volontà di imparare, la disponibilità al cambiamento o la volontà di superare uno scoglio di natura emotiva o culturale.

Questa è, riepilogando, la dotazione che ti permette di avviare i servizi bancari digitali e di gestirli in modo sicuro e completo:

  • Conto on line e credenziali di accesso internet banking
  • Carte di pagamento
  • Indirizzo mail
  • SIM voce
  • Smartphone o tablet con connessione internet
  • App banca: installazione sui device mobili
  • Personal computer
  • Connessione internet
  • Strumento di back up dei dati di PC e smartphone per la copia di sicurezza dei dati, con il relativo software

Questo ecosistema si integra naturalmente e dialoga con la tua esperienza digitale complessiva, alla quale partecipi come cittadino o consumatore nell’ambito globale di tutte le tue attività sociali.

Al suo interno possiamo ormai considerare acquisiti il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la CIE (Carta di identità elettronica e la nuova tessera sanitaria dotata chip con tecnologia NFC (near field communication).

Interpretare correttamente la condizione tecnologica e le opportunità che derivano dalla transizione digitale ti mette senz’altro in grado di godere di maggiore libertà, a differenza di coloro che invece non hanno o non avranno tutti i mezzi necessari per partecipare attivamente al cambiamento.

In ogni caso devi avere costantemente a disposizione un set informativo aggiornato e gli strumenti utili per mantenere protetto questo indispensabile perimetro di libertà.



Un buon numero di consumatori ha ormai cancellato definitivamente dalle proprie abitudini l’opzione di recarsi fisicamente in banca per effettuare le tradizionali operazioni di cassa.

La diffusione a tappeto dei servizi digitali ha fatto sparire la necessità di “andare a fare le cose” in un posto diverso da quello in cui ci si trova, alla semplice condizione di avere a disposizione un computer, un tablet o uno smartphone.

Tutte le comuni operazioni di pagamento sono ormai servite dall’internet banking.

Non solo. La banca digitale mette a disposizione servizi accessori sempre più efficaci e completi come ad esempio il bonifico istantaneo, che ha messo praticamente in soffitta gli assegni di conto corrente e gli assegni circolari, se ancora qualcuno ne considerava l’esistenza.

Tutto risolto quindi? Siamo già tutti felici utenti digitali?

Il rapporto Digital 2020 Italia ci dice che 50 milioni di italiani sono connessi a internet, con una penetrazione nella popolazione totale dell’82%.

Queste cifre tuttavia non spiegano quale sia la reale capacità dei cittadini di interagire correttamente ed efficacemente con i servizi digitali, specialmente nell’ambito della gestione delle proprie finanze e in particolar modo con la propria banca.

Non è affatto automatico e non è pertanto scontato che le persone siano indifferentemente tutte in grado di allineare le proprie conoscenze secondo la velocità imposta dai tempi della trasformazione digitale in atto.

Il “digital divide”, ossia la distanza che separa chi ha l’accesso alle tecnologie e ai livelli di informazione da essa favoriti, rispetto a chi ne è escluso in modo parziale o totale, è un serio problema sociale con cui fare i conti.

I motivi di questa esclusione sono di diverso tipo e contengono diverse variabili: condizioni economiche, livello di istruzione, qualità delle infrastrutture, differenze di età o di sesso, appartenenza a un diverso gruppo etnico, provenienza geografica ecc.

Chi oggi continua ad andare a fare la fila in banca, in Posta e negli uffici pubblici per esigenze di tipo ordinario, è una tipologia di utente ben precisa: persone che per diverse ragioni non hanno maturato competenze sufficienti per allinearsi con la “nuova normalità” e che per questo iniziano a trovarsi in una condizione di oggettivo svantaggio, prima mai affrontata.

Il punto è che il Sistema non ragiona per riservare una quota dei propri investimenti al mantenimento di una struttura tradizionale, destinata propriamente all’accesso e alla fruizione secondo modalità pre-digitali. Si trova anzi spesso in ritardo nel giocare questa nuova partita rispetto alle opportunità consentite dall’innovazione.

La maggior parte delle banche si trova oggi a gestire immobili, personale e risorse ereditati da una storia che non è facile ripensare in chiave moderna: i tempi della trasformazione digitale e l’evoluzione degli stili di vita hanno lasciato le banche bruciate sulla linea di partenza, anche e soprattutto a causa di una rigidità propria di Sistema.

E’ certo che il futuro adeguamento non avverrà né per apertura di nuove filiali, né per aumento del personale dedicato all’accoglimento dei clienti allo sportello: tutt’altro.

Chiunque può confermare già oggi che l’esperienza di acquisto o di fruizione dei servizi all’interno di una qualsiasi filiale non sia mediamente adeguata ai desideri di chi la frequenta.

Questa domanda di efficienza e di qualità merita una risposta ben attenta e circostanziata che sarà oggetto di riflessione e di approfondimento all’interno del blog.

PERCHE’ TE NE DEVE IMPORTARE?

Le abitudini di consumo sono cambiate e stanno cambiando alla velocità della luce, con l’accelerazione impressa dalla pandemia che ci ha colpito a partire dal 2020.
La flessibilità e la velocità nel rispondere alle esigenze dei consumatori determina la soddisfazione nell’esperienza di acquisto e il successo di un modello imprenditoriale.

Qual è la tua esperienza di acquisto e che voto daresti alle risposte che ricevi quando chiedi servizi bancari e finanziari? La scarsa qualità a cui hai dovuto abituarti può perfino sommarsi alla difficoltà di entrare nel nuovo corso imposto dall’innovazione e dalla trasformazione digitale.

Puoi commentare l’articolo ma anche contattarmi compilando la scheda che trovi qui.