Nonostante un calo generalizzato dei consumi di oltre il 13%, i pagamenti digitali nel 2020 hanno toccato quota 5,2 miliardi di transazioni, passando dal 29% al 33% del valore totale dei pagamenti.
Facciamo chiarezza su uno strumento di pagamento usato comunemente dai moltissimi consumatori ma le cui caratteristiche e i cui aspetti di funzionamento non sembrano, in base alla mia esperienza, così scontati per molti di essi: la carta di credito.
La carta di credito rientra tra i prodotti accessori dei servizi bancari ed è diffusa da decenni. Tuttavia il commercio elettronico, fenomeno esploso in Italia in un periodo piuttosto recente, l’ha definitivamente sdoganata come oggetto indispensabile nel nostro kit di sopravvivenza sociale.
Trattandosi di un prodotto legato – appunto – all’uso dei servizi bancari, vale la pena conoscerlo a fondo per evitare problemi, inconvenienti e malintesi.
La carta di credito consente al titolare di spendere quotidianamente delle somme di denaro fino al raggiungimento di un tetto massimo fisso (plafond) che ha validità mensile.
Questo tetto viene concordato dal cliente con la banca che rilascia il servizio, servizio che presuppone l’esistenza di un conto corrente. La banca è disposta ad innalzare il massimale di spesa mensile quanto più elevata è la “capacità reddituale” del cliente. Un correntista con una capacità di spesa mediamente elevata avrà infatti la necessità di sfruttare un tetto mensile correlato e potrà ottenerlo dimostrando alla banca redditi mensili almeno equivalenti.
L’utilizzatore della carta potrà spendere nel corso del mese solare una somma totale fino al raggiungimento del plafond accordato e l’addebito della somma di tutti gli utilizzi della carta sarà addebitato una sola volta ad un giorno prestabilito del mese successivo.
Solitamente la banca è disposta a concedere la carta di credito al proprio cliente solo dopo avere sperimentato la correttezza dell’uso del conto corrente e quando sussiste l’accredito mensile di uno stipendio o di altri emolumenti, circostanza che funge appunto da garanzia indiretta che l’addebito degli utilizzi della carta del mese precedente sarà sostanzialmente sempre coperto.
Indicativamente la carta rilasciata ad un lavoratore dipendente che percepisce uno stipendio netto attorno ai 1.500 euro mensili, contiene un plafond mensile di importo equivalente.
La carta di credito non va confusa con la carta “Bancomat” che invece è una carta di debito. Una carta di debito sottrae immediatamente dal saldo del conto corrente la somma pagata, fino ad una concorrenza massima di importi giornalieri e mensili. Se sul conto corrente non ci sono fondi sufficienti a permettere l’addebito immediato dell’acquisto che stai effettuando, la carta bancomat non consente pagamenti.
Considerando che la banca deve poter trovare in uno specifico giorno, sul conto corrente del titolare, tutta la liquidità necessaria per addebitare i pagamenti effettuati dal cliente con la carta di credito nel corso del mese precedente, è chiaro che il contratto di carta di credito è un servizio “fiduciario”.
Esso infatti prevede l’analisi preventiva della “capacità restitutiva” del cliente, attraverso la verifica degli accrediti mensili, del patrimonio, la presenza di un portafoglio investimenti o di altri depositi e attività detenuti dal cliente presso la stessa banca. La banca potrà richiedere preventivamente i documenti di reddito, qualora ritenesse opportuno farlo, alla stressa stregua di una operazione di finanziamento.
La carta di credito rappresenta un vero e proprio affidamento e come tale rappresenta una fonte di rischio oggettiva per la banca perché il cliente, alla data prevista, potrebbe non avere nel conto corrente un saldo sufficiente e coprire del tutto o in parte la somma utilizzata il mese precedente usando la carta.
La banca si riserva di abbassare il plafond mensile della carta o di revocarla senza preavviso, nel caso in cui il titolare ne faccia un uso improprio o irregolare.
Si tratta a tutti gli effetti di denaro che viene anticipato per un certo periodo al cliente e che potrebbe non venire ripagato alla data concordata.
Considera inoltre che la banca non può addebitare solo una parte del debito generato dalla carta nel corso del mese precedente: l’addebito deve poter essere effettuato esclusivamente per l’intero.
Quello che probabilmente la maggior parte delle persone non sa è che le banche sono obbligate da normative molto stringenti a prevenire, a sorvegliare e a limitare il più possibile gli sconfinamenti dei fidi accordati e i saldi debitori dei conti correnti. Lo scopo ovviamente è quello di evitare il generarsi di situazioni patologiche e l’avverarsi del rischio tipico che appartiene a questo settore: quello di non ottenere la restituzione del denaro prestato, denaro che appartiene ai depositanti.
Le situazioni debitorie non concordate preventivamente e degenerate oltre una certa soglia, costringono le banche ad effettuare accantonamenti prudenziali di capitale e pertanto sottraggono loro risorse preziose per l’attività di impresa come ad esempio l’esercizio del credito. Viene inoltre indebolita la loro struttura patrimoniale.
Per questo non devi stupirti se la tua banca non ti ha concesso la carta di credito nel primo periodo dall’apertura del conto o se mantiene sulla tua carta un plafond mensile più basso di quanto vorresti: deve prendersi il tempo necessario per accertare l’andamento regolare del tuo conto corrente e un accredito non puntuale dello stipendio potrebbe essere uno dei motivi che la frena dal concederti il servizio.
Tutto questo deve essere spiegato chiaramente ai clienti in una efficace e opportuna attività di relazione, per evitare malintesi e incomprensioni.
Le alternative sono in ogni caso a portata di mano. La carta di credito prepagata consente al titolare di pre-caricare il denaro sulla propria carta e di poterlo quindi spendere con pagamenti fino alla concorrenza del saldo residuo.
In ultima analisi, chi ha bisogno di pagare attraverso i circuiti tradizionali a cui aderiscono le carte di credito (es. Visa e Mastercard), può farsi rilasciare una Carta Debit (carta di credito a saldo) operativa su questi circuiti: ad ogni utilizzo di questa carta il conto verrà addebitato istantaneamente, al pari di una carta bancomat, entro un plafond mensile precedentemente stabilito.
Le carte di credito prepagate e le carte di credito a saldo vengono rilasciate a semplice richiesta proprio perché non prevedono una preventiva analisi creditizia da parte della banca.
PERCHE’ TE NE DEVE IMPORTARE?
La carta di credito va ormai considerata uno strumento indispensabile nel proprio kit “di sopravvivenza” sociale in quanto permette di effettuare un pagamento digitale e di farlo in qualsiasi momento, con criteri di sicurezza eccellenti e tutele normative ben precise, definite in sede europea dal Progetto SEPA (Single Euro Payments Area) e dalle Direttive PSD e PSD2 (Payment Services Directive).
Rispetto ai costi di emissione (eventuali) e ai rischi potenziali a cui si espone l’utilizzatore di una carta di credito, i vantaggi sono innegabili anche in relazione alle nuove necessità come quella di esporre pagamenti tracciati per ottenere le detrazioni fiscali con la dichiarazione dei redditi.
Inoltre la carta di credito è sicuramente il mezzo più idoneo per effettuare pagamenti alla Pubblica Amministrazione, quando ci si trova all’estero e per la possibilità di accedere ai prodotti e ai servizi disponibili nei marketplace digitali e nei portali di e-commerce.